Viviamo in un mondo in continuo cambiamento, dove eventi eccezionali sono diventati la nuova normalità. Tra questi il cambiamento climatico, un tema centrale nel panorama bancario per gli impatti che potrebbe causare sulla stabilità finanziaria nei prossimi anni.
Analizzare questi impatti e misurarne i possibili rischi è un’attività molto complessa, a cui il risk management dovrà dedicare parte delle proprie energie negli anni a venire. Com'è possibile quindi trasformare le sfide poste da un mondo in continuo cambiamento in opportunità strategiche? In altre parole, riusciranno le banche a cogliere le opportunità legate alla transizione ecologica?
Dal punto di vista tecnologico, gli strumenti a supporto delle banche devono permettere agli utenti risk e finance di studiare e individuare i modelli e le strategie più adatti al loro business, senza che problemi di performance o di governance intralcino il loro lavoro di analisi.
Le principali aree in cui la tecnologia può aiutare sono:
Ma cosa significa esattamente fare analisi di scenario? Qual è l’utilità di questo strumento nelle mani del risk management per la gestione del Climate Change Risk?
Secondo quanto comunicato e pubblicato delle autorità di vigilanza bancaria negli ultimi anni, l’analisi di scenario è stata definita come uno strumento centrale, che deve essere usato dalle banche per valutare la resilienza dei propri modelli di business al Climate Change, testandoli con diverse strategie e scenari climatici plausibili, seppur severi.
Proprio in questa direzione, sia le aspettative di Banca d’Italia, che si rivolgono quindi anche alle istituzioni finanziarie più piccole, che l’esercizio di supervisory stress test su rischi relativi al clima di BCE, individuano l’analisi di scenario e gli stress test tra gli strumenti più adatti a supportare la misurazione di questi rischi.
In particolare, l’esercizio di Climate Stress Test di BCE è stato il primo esercizio con delle linee guida metodologiche pratiche che le banche italiane abbiano affrontato. Ha gettato quindi le basi di quello che sarà, seppure modificato ed evoluto rispetto ad oggi, l’approccio standard alla gestione Climate Change Risk.
Quali sono le difficoltà principali che questo esercizio, e in generale il Climate Risk, porta con sé?
Innanzitutto, è necessario recepire e integrare ai classici scenari macroeconomici, gli scenari climatici per rischi fisici e di transizione, come quelli di NGFS (Network for Greening the Financial System).
Infine, il cuore di una metodologia di Climate Risk: i canali di trasmissione che devono rappresentare la connessione tra i parametri di rischio classici e le variabili climatiche, permettendo l’esecuzione delle proiezioni.