Digitalizzazione, collaborazione tra ospedali e territorio, telemedicina, assistenza domiciliare e assistenza remota dei pazienti costituiranno il tessuto dell’innovazione spinta dai prossimi investimenti nell’ambito del servizio sanitario nazionale, nel quale le nuove tecnologie agiranno come spinta importante su due principali direzioni, quella dell’efficienza dei processi e quella clinica.
Nel contesto evidenziato da uno studio di Deloitte emerge un’Unione Europea sottoposta a una crescente domanda di servizi sanitari. A questa crescente domanda si contrappone una contrazione della capacità erogativa dei servizi richiesti, tra cui la diminuzione di posti letto pro capite; è pertanto intuitivo aspettarsi che gli investimenti siano indirizzati sia sul fronte del potenziamento ospedaliero, sia su quello del potenziamento territoriale destinando in questo modo la capacità ricettiva ospedaliera ai soli casi necessari e domiciliando i pazienti quanto più possibile nelle proprie residenze territoriali.
Figura 1 - Studio Deloitte -Digital Transformation: shaping the future of European healthcare- (Settembre 2020)
Più i processi saranno distribuiti, più saranno tra loro interconnessi da un collante di dati che diventa fondamentale per fare in modo che l’innovazione non si incagli contro la mancata interoperabilità dei processi stessi; in altre parole la trasformazione digitale produrrà rilevanti quantità di dati che saranno scambiate tra esseri umani, computer e macchine specialistiche, al fine di far procedere il tutto in modo fluido garantendo, da un lato, una esperienza di qualità al paziente e ai caregiver; dall’altro la massimizzazione di utilizzo delle risorse da parte del servizio sanitario nazionale riducendo al minimo sprechi e dirottando così gli investimenti dalle attività a basso valore aggiunto (ad esempio la presa di prenotazioni) ad altre con alto contenuto di valore e specialistico (medici, personale paramedico, infrastrutture, strumentazione, farmaci, ecc…).
Sarebbe però molto limitativo considerare questi flussi di dati solo dal punto di vista operativo, necessari cioè a far funzionare le cose in modo preciso, semplice e veloce, questo perché una funzione importantissima dei dati è quella di consentire la creazione di algoritmi che siano in grado di controllare e migliorare i servizi. Un esempio molto concreto lo possiamo immaginare con pazienti in riabilitazione motoria, i quali possono seguire programmi di recupero messi a punto da personale specializzato, utilizzando un televisore e dispositivi da maneggiare dotati di tecnologia IoT. In questo scenario semplificato possiamo identificare quattro livelli di utilizzo dei dati: