Ipotizziamo di trovarci improvvisamente a vivere nel futuro lontano circa 30 anni da noi.
I maggiori player nel mondo del lusso metteranno a punto una “boutique intelligente” in cui numerosi sensori misurano la temperatura, il tasso di consumo delle lampadine, il numero di persone che entrano, il consumo di energia elettrica e tanto altro. Queste informazioni, provenienti da store diversi, verranno poi processate sul cloud per fornire informazioni utili a rendere più efficienti i negozi.
Il 2021, sarà ricordato come “il famoso anno della pandemia” che ha segnato l’accelerazione di tutti i settori e da allora saranno cambiate molte cose.
Prima, nessuno sapeva mai dove buttare gli scontrini di carta, se nella carta o nella raccolta indifferenziata. Sarà invece più facile con lo scanner integrato nel cestino che avremo in tutte le case, il quale – essendo collegato a Internet – sarà adattato alle regole di gestione della spazzatura di ogni città. Si potrà preparare la lista della spesa personale tramite l’app, poiché terrà traccia dei rifiuti che verranno gettati. La tecnologia procederà di pari passo con i valori di sostenibilità e responsabilità sociale che le imprese e tutti noi non avremo più potuto ignorare.
Per scattare una fotografia, sarà sufficiente sfiorare il polsino sinistro di una giacca e attivare il dispositivo integrato installato nei capi di abbigliamento. Sarà normalissimo utilizzare o attivare diverse funzioni di quello che prima era lo smartphone, senza doverlo neanche estrarre dalla tasca. Smartphone che non si chiamerà tale poiché non più così smart. Steve Jobs definì la mano “estensione naturale del nostro corpo”, cambiando così l’idea che gli smartphone dovessero avere un pennino per controllarli. Noi esseri umani siamo particolari: non vogliamo essere distratti, ma non possiamo allo stesso tempo permetterci di non essere connessi.
Il bio-hacking rallenterà anche il naturale processo di invecchiamento delle persone. Sarà possibile inviare istantaneamente i propri parametri vitali, come pressione arteriosa e battito cardiaco direttamente da un lettino dell’ospedale.
Dall’Industria 4.0 di oggi, all’Industria 10.0 del futuro: tutto sarà cambiato.
La quantità di dati decollerà: pertanto, i server saranno molto meno ingombranti e saranno piuttosto simili agli alberi. Costruiremo il secondo piano alla Terra, dove materiali artificiali si integreranno perfettamente con quelli naturali.
Sembrerà futuristico, ma non lo è.
La nostra fantasia, quando immagina il futuro, lo vede uguale al passato, ma solo più veloce e con le luci a led. Tuttavia, la morale è scontata ma inevitabile: il futuro è adesso. È il momento che abbiamo appena lasciato alle spalle. È l’occasione appena colta o quella che è sfuggita. È il comandamento alla nostra fantasia di provare a desiderare più di quello che si riesce a realizzare. Ma forse – per fortuna – non è sempre così.