In tutte le aziende e in ogni tavolo di lavoro si sente ciclicamente parlare di “Innovazione”. Ma cosa significa davvero “pensare in modo innovativo” e “fare innovazione”?
In questa intervista Tomas Barazza, Partner - H-FARM Innovation, ci racconta la sua visione.
Come sei arrivato in H-Farm e qual è stato il tuo percorso lavorativo?
Il mio percorso è stato abbastanza articolato, sono state diverse le esperienze che mi hanno portato oggi ad essere alla guida di una realtà che ha come obiettivo quello di aiutare le aziende a diventare più innovative. Il tema dell’innovazione è centrale per tutti, lo è sempre stato e oggi ancora di più: noi ci occupiamo di capire come cogliere queste esigenze che tutti hanno.
Quando sono arrivato in H-Farm, ormai 15 anni fa, mi occupavo di selezionare le idee che ci venivano proposte e aiutare le start up a decollare. Quando siamo partiti con la parte consulenziale ho fatto molta fatica a definirci come “società di consulenza”, solo oggi ho trovato un compromesso e mi piace definirci una “Novel consultancy”, ossia una realtà di consulenza di nuova concezione, che coniuga la parte strategica e di pensiero con una dimensione più creativa e legata ai processi di business aziendale.
All’interno di questa realtà, uno dei progetti più interessanti è sicuramente Maize, la nostra testata giornalistica che nasce con l’idea di raccogliere le esperienze e le voci degli interlocutori che abbiamo conosciuto e che conosciamo in giro per il mondo: imprenditori, studiosi, professori, ricercatori, innovatori, manager… insomma profili veramente rilevanti che ci permettono di creare contenuti di valore.
L’innovazione è quindi il punto centrale del tuo lavoro. Che cosa significa per te questa parola?
Dal mio punto di vista fare Innovazione significa riuscire a pensare a cose nuove da fare o a modi nuovi di fare le stesse cose, come ad esempio cogliere nuove opportunità, spostare il perimetro di quello che fai e il modo in cui lo fai.
Ritengo che ci siano due tipi di innovazione: un’innovazione radicale, totalmente sconvolgente che cambia il paradigma con cui un’azienda opera, e un’innovazione più semplice, che porta a migliorare quello che stiamo facendo. Entrambe le tipologie sono rilevanti, l’importante è cercare sempre qualcosa che sia significativamente innovativo ma al tempo stesso anche contribuire alla diffusione della mentalità di cambiamento continuo: questo non ha sempre a che fare con un cambiamento radicale e straordinario, ma è una capacità di evoluzione, di adattamento, che consente alle persone di cogliere opportunità che, senza questa attitudine, non sarebbero in grado di cogliere.
Più che un risultato è un mindset sia delle persone ma anche delle organizzazioni: tu puoi avere molte persone innovative all’interno della tua azienda ma se questa le limita, loro non potranno mai esprimere il loro potenziale. .
Come interpreti la curiosità?
Se non sei curioso è difficile essere innovativo: se non hai lo spunto per provare a pensare o saper ascoltare qualcosa di diverso, non avrai uno degli ingredienti iniziali su cui può nascere un pensiero, un’idea.
Rimanendo sul tema innovazione: c’è qualche progetto che come H-FARM Innovation state portando avanti e di cui ci vuoi parlare?
Una delle nostre iniziative più interessanti in ottica di Innovazione è sicuramente il nostro progetto “Crew”, in cui ogni sei mesi circa lanciamo delle campagne a cui chiunque dentro il nostro team può rispondere provando a sviluppare un’idea da proporre per cambiare cosa facciamo o come facciamo qualcosa, senza vincoli e senza indirizzare nessuno. Vengono poi scelte le idee migliori a cui diamo un budget per realizzarle.
Questo è un progetto che portiamo avanti ormai da 3 anni e che aiuta molto a stimolare la curiosità e le idee del nostro team; i brief che diamo sono sempre molto generici proprio per non mettere vincoli e dare massimo spazio alle idee e all’innovazione personale.