“Non si può giudicare un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi” diceva – pare – Albert Einstein. Una frase semplice e geniale che racchiude un grande valore e un altrettanto importante messaggio: ciascuno di noi può esprimersi al meglio solo se le sue capacità e inclinazioni sono assecondate.
Nel contesto lavorativo, questo significa non solo permettere a chi lavora di sentirsi pienamente realizzato e soddisfatto, ma anche portare vantaggio alla propria azienda utilizzando in modo smart le skill naturali dei propri e delle proprie dipendenti.
All’interno di progetti IT, ad esempio, una spiccata capacità logica e analitica e un’abilità nel mantenere per lungo tempo la concentrazione su task ripetitivi sono competenze fondamentali. Ci sono professionisti e professioniste che hanno queste doti sin dalla nascita, e che hanno la possibilità di valorizzare il proprio operato ogni giorno all’interno del giusto contesto lavorativo: sono persone autistiche, in particolare con spettro autistico ad alto funzionamento, che hanno una naturale propensione per questo tipo di attività.
Ce ne parla Alberto Balestrazzi CEO di Auticon Italia, realtà - di origine tedesca e attiva in Italia dal 2019 - che opera nel mercato dell’IT e che supporta le aziende mettendo a disposizione le preziose competenze di consulenti autistici, che hanno un talento innato per la logica e l’analisi dei dati.
Fare IT oggi
«Vedere le cose in modo diverso e attenzione al minimo dettaglio è quello che serve oggi nell’IT. Noi non siamo certo una onlus o una organizzazione caritatevole, anzi: siamo una realtà che sta sul mercato per offrire servizi alle aziende. Siamo produttivi e redditivi» spiega Balestrazzi. «Lo spettro autistico ad alto funzionamento permette di vedere in modo completamente differente dalle persone ‘neurotipiche’. Non ci si concentra sull’insieme, ma sui dettagli. Se a pranzo prendiamo una macedonia, ad esempio, ciò che vedo io è un insieme di pezzi di frutta, ciò che vedono i professionisti autistici, e con estrema rapidità, sono i singoli elementi: sono in grado di classificare ciascuna tipologia di frutta e numero di pezzi di ognuna in pochi istanti».
Impiegati in progetti IT, in particolare in ambiti quali testing e qualità del software, analisi dei dati, sviluppo e migrazione del software, compliance & reporting, i professionisti autistici contribuiscono in modo fondamentale alla riuscita dei progetti, proprio grazie alle loro abilità cognitive.
Creare le condizioni e l’ambiente ideali
La concentrazione profonda, la capacità di riconoscere dettagli “fuori posto”, di classificare e raggruppare dati, di analizzare testi e codice, in tempi molto molto rapidi, fa dei professionisti di Auticon delle risorse preziosissime per le aziende clienti. «I nostri professionisti autistici lavorano al meglio con informazioni precise, dettate da un buon project management, come d’altronde dovrebbe accadere in qualsiasi altra azienda» - puntualizza Balestrazzi. E ancora: «L’autismo è una condizione innata che influenza le modalità di elaborazione delle informazioni, la percezione, la cognizione e le emozioni di una persona: per questo è fondamentale capire, per ciascun individuo, quali sono le migliori modalità di relazione e collaborazione. Un approccio che dovrebbero avere tutte anche le aziende anche nei confronti dei lavoratori neurotipici, per favorirne la serenità e migliorare l’output lavorativo».
Ad oggi, sono molte le aziende che hanno scelto di affidarsi al team di consulenti IT di Auticon e alcune aziende iniziano anche a chiedere informazioni per capire come inserire al meglio all’interno della propria organizzazione anche professionisti autistici. In questo caso, gli esperti di Auticon non solo aiutano i clienti a capire in che modo creare le giuste condizioni sul lavoro, ma spiegano loro anche come fare recruiting. «Un colloquio convenzionale non è l’approccio corretto: in questo caso, la selezione deve passare attraverso test cognitivi, non colloqui verbali» spiega Balestrazzi.