Innovation sparks
AGEA si trasforma e partecipa attivamente alla lotta contro le frodi nell’erogazione dei finanziamenti
Intervista a Fabio Vitale, Direttore Generale di AGEA
Tempo di lettura: 5 min
Costruire un sistema avanzato di monitoraggio dei fondi erogati capace di creare un database informativo a vantaggio non solo delle strutture che erogano direttamente i fondi, ma anche a beneficio di tutte le pubbliche amministrazioni e dei servizi dell’UE, con un obiettivo condiviso e comune: contrastare le frodi e fare in modo che i fondi arrivino a chi ne ha diritto.
Questo il grande obiettivo di AGEA, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, che gestisce un totale di 5,5 miliardi di euro di fondi erogati al comparto agricolo italiano e che, oggi, è alle prese con un vero e proprio cambio epocale, fortemente voluto dal Direttore Generale, Fabio Vitale: portare l’Agenzia ad avere un ruolo attivo di intelligence amministrativa, ossia partecipare proattivamente all’individuazione delle frodi legate all’erogazione dei finanziamenti europei. Per capire cosa comporta questa vera e propria trasformazione, gli abbiamo rivolto alcune domande.
Quali sono i motivi che hanno determinato un così alto livello di importanza alla lotta alle frodi all’interno dell’azione amministrativa dell’Ente?
AGEA ha sempre avuto due anime, quella di coordinamento e quella di soggetto pagatore, guidate da un obiettivo molto chiaro: fare in modo che venissero distribuiti, quindi pagati, i finanziamenti a sostegno del comparto agricolo. In questa sua missione, l’Agenzia ha sempre raggiunto importanti livelli di prestazione, perché è sempre riuscita ad erogare circa il 98% dei fondi disponibili.
Sebbene l’esigua percentuale di mancati pagamenti generi rimostranze e apra quindi, delle doverose e necessarie attività di controllo, la criticità maggiore è nascosta in quell’altissima percentuale di pagamenti dentro i quali si annidano possibili frodi, spesso ad opera della criminalità organizzata. In questo contesto, negli anni è maturata la sensibilità interna all’Agenzia per contrastare il fenomeno. Anche se, finora, AGEA è stata un soggetto passivo nella lotta alle frodi (di competenza delle forze dell’ordine), ora vogliamo “cambiare pelle” e diventare soggetto attivo.
Pagare contributi a chi non ne ha davvero diritto sottrae risorse a chi ne ha bisogno, quindi abbiamo una missione sociale: non solo pagare tanto, ma pagare bene a chi ha davvero diritto di ricevere aiuti e finanziamenti. È un cambio epocale per noi.
La scelta di SAS è dovuta alle potenzialità del software nella gestione di dati anche di grandi dimensioni, alla sua lunga storia e ampie competenze ed esperienze proprio nell’ambito del risk management e della gestione delle frodi, oltre alle potenzialità legate all’analisi predittiva, uno strumento essenziale per i controlli dell’Agenzia perché permette di evitare l’erogazione degli aiuti a beneficiari non aventi diritto.
Fabio Vitale
Direttore Generale di AGEA
Qual è dunque il ruolo che si immagina per AGEA nell’ambito della lotta alle frodi, all’interno dell’ampio ecosistema agricolo, fatto di Unione Europea, Organismi Pagatori, Centri di Assistenza Agricola, Aziende Agricole e, non ultime, autorità di controllo e giudiziarie?
AGEA è l'unico interlocutore della Commissione Europea per conto del nostro Stato per tutte le questioni relative ai fondi. Dalla nostra Agenzia passa tutta la parte contabile che va rendicontata alla Commissione e tutta la divulgazione delle linee guida relative alle funzioni e attività dei soggetti pagatori (noi siamo l’agenzia di coordinamento di 18 Regioni, che sono i soggetti pagatori a livello territoriale, e per 11 di queste fungiamo noi da soggetto pagatore diretto).
Ciò su cui ci stiamo impegnando è lo sviluppo di un sistema avanzato di monitoraggio dei fondi erogati, che possa diventare una base di conoscenza comune e condivisa a vantaggio non solo delle strutture che erogano direttamente i fondi, cioè i soggetti pagatori, ma anche a beneficio di tutte le pubbliche amministrazioni, delle forze dell’ordine e degli organismi di controllo, italiani ed europei. Vogliamo essere coloro che contribuiscono al lavoro delle forze dell’ordine e dell'OLAF, che è l'organismo di controllo comunitario, nonché essere da apripista in Italia verso altri soggetti pagatori e, perché no, anche di ispirazione a livello Europeo per abilitare nuove modalità collaborative per il controllo e la lotta alle frodi legate all’erogazione dei finanziamenti europei.
Quali sono stati gli elementi principali che hanno convinto l’Ente a investire nella piattaforma antifrode SAS? Quali risultati si aspetta di realizzare attraverso un tale strumento?
AGEA ha consolidato negli anni un patrimonio informativo importante nel SIAN, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale. La scelta di SAS è dovuta alle potenzialità del software nella gestione di dati anche di grandi dimensioni, alla sua lunga storia e ampie competenze ed esperienze proprio nell’ambito del risk management e della gestione delle frodi, oltre alle potenzialità legate all’analisi predittiva, uno strumento essenziale per i controlli dell’Agenzia perché permette di evitare l’erogazione degli aiuti a beneficiari non aventi diritto.
In termini di risultati, nell’immediato ci aspettiamo l’identificazione e l’estrazione di un consistente numero di domande potenzialmente fraudolente, in modo da avere un patrimonio informativo ampio su cui lavorare. A lungo termine miriamo all’implementazione di un modello di individuazione di nuovi indicatori da utilizzare per effettuare i controlli prima del pagamento delle domande di aiuto, nonché l’individuazione di nuovi modelli di rischio per identificare nuove potenziali frodi.
Guardando in un senso più ampio ai temi “dati” e “tecnologie di Intelligenza Artificiale”, anche considerando il patrimonio informativo consolidato dall’Agenzia nel corso degli anni, in che modo AGEA potrà fornire supporto all’ecosistema agricolo nel prossimo futuro?
La nostra Agenzia si è fatta nel tempo depositaria di un patrimonio informativo senza eguali: l’intero settore agricolo può essere monitorato e studiato in tutte le sue forme. Abbiamo preso consapevolezza di questa immensa ricchezza e, attraverso un consistente investimento nelle nuove tecnologie di Analytics e Intelligenza Artificiale, ne vogliamo fare il punto di partenza per ridisegnare le politiche agricole.
Abbiamo il dovere istituzionale di fornire supporto al mondo agricolo, garantendo sempre un’erogazione dei fondi trasparente e veloce. Dobbiamo essere capaci di studiare il settore, raccogliere i desiderata degli agricoltori e proporre con decisione nei consessi europei soluzioni diverse nella definizione delle regole della Politica Agricola Comune.
Per fare un esempio: il nostro sistema agricolo si basa anche su microimprese che, spesso, producono quel poco che basta per il singolo nucleo familiare, difendono piccoli spazi di territorio nazionale e permettono la conservazione di pratiche culturali locali. Questi agricoltori sono spesso invisibili agli occhi delle regole comunitarie. AGEA, che conosce il territorio e il settore agricolo in tutte le sue forme, può raccogliere i loro bisogni e farsene carico a livello comunitario.
Per realizzare questa sfidante “visione strategica”, dove si deve concentrare AGEA nell’immediato futuro?
Siamo un Ente operativo e dobbiamo spendere quante più energie possibili per compiere al meglio la nostra missione.
I primi passi mossi sono stati verso una ristrutturazione interna: ci siamo dotati di una nuova struttura organizzativa per rendere più efficace l’Organismo Pagatore, rafforzare il ruolo dell’Organismo di Coordinamento e costruire un modello di Amministrazione Nazionale.
Quelli immediatamente successivi riguardano l’ampliamento della fitta rete di cooperazione che stiamo creando. AGEA si è fatta notare con un primo progetto antifrode e un vero e proprio cruscotto applicativo realizzato negli anni scorsi, che si chiama Criminal Focus Area, utilizzato dalle autorità locali per i reati ambientali. Nel presentare questo cruscotto ci siamo avvicinati a moltissime realtà di altri enti, ora vogliamo rafforzare queste vicinanze e trasformarle in vere e proprie cooperazioni condividendo il patrimonio informativo e sviluppando una fitta rete di interscambi. Siamo convinti che l'interscambio dei dati sia la carta vincente per lo sviluppo di un sistema antifrode efficace, vogliamo essere il faro guida di questo importante percorso di trasformazione di cui beneficerà tutto il nostro Paese.
26 ottobre 2023
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