Noi e l’Intelligenza Artificiale: ci fidiamo?
L’Intelligenza Artificiale (IA) è oggi uno dei principali trend e hot topic a livello mondiale.
La reazione da parte delle aziende è però “timida”, si iniziano a vedere innovativi use case ma sembra
essere ancora presto affinché la sperimentazione esca dall’alveo dei progetti pilota per diventare mainstream.
La “promessa” dell’IA potrebbe quindi richiedere più tempo del previsto.
SAS ha realizzato uno studio europeo per comprendere meglio il fenomeno.
Sono molte le persone che si dicono entusiaste dell’AI, per lo meno di quella ormai di uso comune, come le applicazioni vocali di Amazon (Alexa) ed Apple (Siri). Quando però si entra nel mondo dell’impresa, i casi concreti di utilizzo industriale dell’AI risultano essere pochi e per lo più ancora embrionali, sotto forma di sperimentazione e progetti pilota. Una situazione generata non tanto dalla disponibilità tecnologica, quella attuale sembra soddisfare i bisogni aziendali, quanto piuttosto dalla carenza di competenze specializzate per poterla sfruttare e integrare al meglio. A questo si aggiungono alcuni ostacoli organizzativi e di natura socio-culturale. È il quadro che emerge dallo studio
“The enterprise AI promise: path to value” che SAS ha condotto in Europa su 100 dirigenti di organizzazioni attive nei settori bancario, assicurativo, manifatturiero, commercio e pubblica amministrazione (Agosto, 2017).
I coraggiosi si fanno guidaredaobiettividibusiness concreti, mamancaancora un po’ di fiducia nei sistemi
Alcune organizzazioni hanno abbracciato con coraggio l’AI nelle proprie aziende rendendola una parte fondamentale della loro strategia organizzativa per i prossimi anni. I casi aziendali di queste realtà sono stati guidati principalmente da esigenze ed obiettivi di business (18%) che riguardano la potenziale crescita del business (nuovi prodotti, nuovi mercati, aumento della reddittività), la necessità di ‘tenere il passo’ con la concorrenza (16%), raggiungere più elevati livelli di efficienza (15%) e migliorare customer journey e customer experience (11%) sui propri prodotti e servizi.
La mancanza di competenze adeguate e la non totale fiducia nei sistemi sono dei freni
Il fatto che non vi siano casi d’uso diffusi, benchmark e best pratice spesso intimidisce alcune aziende che non si fidano completamente dei sistemi e preferiscono attendere di vedere come si sono mosse altre realtà e con che risultati. In molte aziende (49%), per esempio, il tema della fiducia è emerso come una delle principali sfide: adottare gli Advanced Analytics non solo significa fidarsi degli output dei sistemi “black box”, senza conoscere le procedure da seguire per arrivare a tali output, ma anche cambiare il modo di lavorare con un approccio organizzativo “a network” che implica un cambiamento culturale importante. Anche dal punto di vista delle competenze, infatti, permangono ancora molte difficoltà: le aziende non si sono ancora dotate di data scientist e questo si riflette su progettualità e velocità di adozione delle nuove tecnologie (per le quali poi sussistono anche difficoltà più tecniche legate all’integrazione dei sistemi e dei dati).
Deeper Insights
Etica e Intelligenza Artificiale. La sottile linea tra decisioni giuste e decisioni.
Gli impatti sulla società e il “nostro vivere”: il lavoro e le questioni etiche preoccupano ancora
Quando si parla di AI è oggi inevitabile affrontare anche il tema dell’etica e degli impatti che si avranno sulle vite delle persone, a partire dal lavoro. Circa un quinto dei dirigenti intervistati afferma che sia oggi troppo difficile stimare un lasso di tempo entro il quale poter vedere effetti concreti e diretti sulle nostre vite personali, quindi è forse troppo presto anche per affrontare i temi etici.
Alla domanda “pensi che l’Intelligenza Artificiale cambierà il nostro modo di vivere e lavorare” quasi la totalità delle persone intervistate ha risposto affermativamente, trovando nell’IA principalmente un ‘alleata’ per l’efficienza produttiva e l’ottimizzazione del business ma riconoscendo le implicazioni forti sul mercato del lavoro, ritenendo tuttavia che a fronte di posti di lavori persi, nel lungo periodo, ce ne saranno molti altri generati dalle richieste di nuove competenze.
È interessante notare, a chiusura di questa nostra analisi, come di fronte alla domanda “quali sono le aree naturali dove l’IA produrrà presto dei risultati”, le risposte mostrino un quadro di conoscenza dell’AI ancora piuttosto limitato e molto influenzato dai media generalisti. La maggior parte dei dirigenti intervistati cita come esempi le self-driving cars o le connected cars, seguite da assistenti vocali come Siri e Alexa o dai chatbot.
Articolo tratto da
Trend by itasascom
Speciale Artificial Intelligence
Letture consigliate
- ARTICOLO Benvenuti nelle Assicurazioni 4.0Secondo i dati di una ricerca condotta da CeTif-Excellence Consulting, nei prossimi mesi/anni l’80% delle compagnie assicurative punterà a investire su customer experience, canali digitali, prodotti e servizi abbinati per rispondere in modo più puntuale alle nuove esigenze del consumatore/assicurato.
- ARTICOLO Artificial Intelligence oltre l’HypeSette triliardi di dispositivi connessi da qui al 2025. La capacità di computing e di analisi sarà distribuita sulla superficie di questi sensori. I motori di analisi costruiti su reti neurali e algoritmi di machine learning saranno alla base di questo nuovo ecosistema.
Ready to subscribe to Insights now?
The results illustrated in this article are specific to the particular situations, business models, data input, and computing environments described herein. Each SAS customer’s experience is unique based on business and technical variables and all statements must be considered non-typical. Actual savings, results, and performance characteristics will vary depending on individual customer configurations and conditions. SAS does not guarantee or represent that every customer will achieve similar results. The only warranties for SAS products and services are those that are set forth in the express warranty statements in the written agreement for such products and services. Nothing herein should be construed as constituting an additional warranty. Customers have shared their successes with SAS as part of an agreed-upon contractual exchange or project success summarization following a successful implementation of SAS software. Brand and product names are trademarks of their respective companies. Per questo articolo: © Copyright dell'editore. L'articolo non è riproducibile senza il suo consenso.