Meno esborsi, premi più leggeri
Truffe RC auto? Come combattere le frodi e scaricare a terra i vantaggi non solo per le assicurazioni, ma anche per gli automobilisti. Integrazione, modelli e dashboarding.
Intervista a:
Nicola Corsato, Planning & Development, Gruppo Cattolica Assicurazioni
Andrea Della Chiesa, Fraud Claims, Gruppo Cattolica Assicurazioni
A due anni dall’entrata in vigore dell’Archivio Integrato Antifrode*, truffe e i sinistri gonfiati rappresentano un fattore di criticità per il mercato assicurativo italiano. Nel cammino di trasformazione verso la Digital Insurance, uno dei driver principali di cambiamento resta la riduzione dei costi. La rivoluzione delle black box, l’attestato di rischio elettronico e il tagliando virtuale sono un passo in avanti per contrastare la filiera dei sinistri fraudolenti, che però continua a macinare guadagni indebiti a danno non solo delle compagnie assicurative, ma anche dei consumatori.
Quattro tipologie di frodi
Secondo i dati ANIA, il fenomeno divide l’Italia a metà, con una netta contrapposizione tra Nord e Sud, e più del 70% delle frodi concentrate in Campania. In generale, le frodi assicurative si possono dividere in quattro grandi categorie: falsi incidenti, dati contraffatti, furti simulati, risarcimenti ingiustificati o gonfiati.
Il monitoraggio dei dati dei sinistri e l’incrocio con quelli dei soggetti coinvolti a vario titolo (professionisti, medici, avvocati, periti), rappresenta la leva per svelare la trama nascosta delle frodi, come ci spiegano Nicola Corsato e Andrea Della Chiesa del Gruppo Cattolica Assicurazioni.
La buona notizia
Sulla base delle relazioni annuali delle compagnie italiane e di quelle comunitarie, che hanno operato nel ramo RC auto nel 2015, l’attività antifrode ha registrato un incremento del 15%. Tradotto significa che le assicurazioni hanno risparmiato oltre 217 milioni di euro. La diminuzione degli esborsi permette non solo di avere una ricaduta positiva sulle performance di business per le compagnie e gli azionisti, ma anche di migliorare il servizio, trasferendo questo vantaggio anche all’utente finale con una polizza più leggera in termini di premi.
All’inizio, l’obiettivo era solo quello di fare il salto di qualità nell’attività antifrode. Adesso, possiamo contare su una specie di smart mind a livello centrale.
I modelli di analisi sono il cuore della piattaforma antifrode
“Abbiamo arricchito la base dati dei sinistri, con il portafoglio e con l’Archivio Integrato Antifrode di IVASS. – spiega Nicola Corsato - Per descrivere il lavoro fatto in questi mesi, le tre parole chiave sono: integrazione, modelli e dashboarding. Con il contributo del partner Infoedge, abbiamo realizzato l’innesto di una piattaforma all’interno dell’ecosistema dei sistemi gestionali della compagnia. Un innesto perfettamente riuscito, a disposizione di tutti gli utenti che lavorano sui sinistri.”
Dotarsi delle “armi” giuste
In Italia, Cattolica Assicurazioni ha una rete di 20 centri liquidazione locali, con una centrale unica a livello superiore. “Secondo la tipologia di sinistri, le richieste sono smistate a livello locale o centrale. I sinistri più sospetti sono indirizzati direttamente a livello centrale, dove c’è un team dedicato che si occupa delle liquidazioni. All’inizio, l’obiettivo era solo quello di fare il salto di qualità nell’attività antifrode. Adesso, possiamo contare su una specie di smart mind a livello centrale.”
Navigare i dati in modo semplice e veloce
Da 10 anni, più dell’80% dei sinistri RC auto sono gestiti in regime di indennizzo diretto. In pratica, la compagnia subisce il costo di sinistri gestiti da altre imprese. “Gli analytics – spiega Corsato – permettono di avere una vista migliore sull’intero set di sinistri e ogni utente ha un accesso profilato con tutte le informazioni assegnate.”
Tenere “allenati” i modelli di detection
Dopo un periodo di rodaggio di qualche mese, Cattolica Assicurazioni è nel pieno della fase operativa. “Il modello antifrode è online solo a livello centrale, ma l’obiettivo è di estenderlo a tutta la rete locale e in prospettiva di applicare lo stesso sistema anche agli altri rami assicurativi della compagnia in modo da avere una valutazione completa del rischio e una vista a 360 gradi del sinistro e dei soggetti. Non solo la social network analysis permette di rilevare i collegamenti tra i vari sinistri, facendo emergere la rete di soggetti coinvolti, combinando regole di business e fattori di rischio, ma – conclude Della Chiesa – questo approccio evolutivo ci permette di tarare in modo dinamico le regole della soluzione antifrode sulla base dei risultati raggiunti in modo da tenere “allenati” i modelli di detection.”
* L’archivio informatico integrato antifrode (AIA), in vigore dal luglio 2015 secondo il D.M. 108/2015 fornisce alle imprese “alert” utili all’individuazione e al contrasto delle frodi assicurative nella fase di liquidazione dei sinistri da responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore.
Nicola Corsato
Planning & Development
Andrea Della Chiesa
Fraud Claims
Esigenza di Business
Combattere le frodi assicurative e individuare dati contraffatti e risarcimenti gonfiati.
Soluzione
Fraud and Security Intelligence
Benefici
Smart mind a livello centrale chemette insieme risorse umane e strumenti, permettono di avere una vista migliore sull’intero set di sinistri.